
Sono le undici di sera di una calda notte d’estate. L’atmosfera intorno a te è silenziosa e stranamente non ci sono rumori a disturbarti. Ne approfitti per prenderti un attimo per te. Inizi a guardare fuori dalla finestra di casa e ti perdi a osservare il cielo sconfinato costellato di puntini luminosi.
Una sensazione di pace ti pervade e il tuo cervello, in automatico, inizia a viaggiare con la fantasia. Stai immaginando in un futuro ideale dove finalmente hai raggiunto l’obiettivo che ti eri prefissato. Una sensazione di benessere e grandiosità ti pervade mentre un sorriso compiaciuto si dipinge sulle tue labbra. Senti il profumo della vittoria mentre a occhi aperti immagini il tuo futuro glorioso. La sensazione è così forte, così reale, così viva che prendi una decisione. È il momento di agire, ne sei consapevole e con una solenne promessa a te stesso/a vai a letto felice e carico di speranze e voglia di fare.
Il giorno dopo ti svegli, la sensazione è ancora lì e finalmente dai il via al processo che ti porterà a raggiungere il tuo obiettivo. Va tutto bene finché non iniziano le prime difficoltà. Ti prende una fastidiosa sensazione allo stomaco e non sei più tanto convinto/a di potercela fare. Dubbi, paure, pensieri intrusivi di fallimento serpeggiano nella tua mente paralizzandoti. Uno su tutti si fa strada, sibillino, nel tuo cervello “non ce la farai mai, non sei abbastanza bravo/a, non fa per te…” e piano piano il tuo sogno si allontana sempre di più e tu torni alle care vecchie abitudini, al lavoro che non ti piace, al cibo spazzatura e alle relazioni tossiche.
Cosa è successo? Perché quella notte ti sentivi così pieno/a di speranza, invincibile e potente e ora l’unica pensiero è quello di un cocente fallimento? Sarà mica un problema di autostima?
Potrebbe! Forse ti è capitato di ritrovarti in una situazione simile, o ancora peggio, ti sei ritrovato a dover combattere con quella fastidiosa vocina interiore ancora prima di muovere il primo passo verso il tuo obiettivo.
Ma cos’è l’autostima? Perché tutti ne parlano? A cosa serve e come migliorarla?
In questo articolo risponderò a queste domande spiegando come lo sport è uno strumento che fa bene non solo al corpo ma anche all’anima e può diventare una potente medicina per dare un’impennata alla tua autostima.
AUTOSTIMA: CONOSCIAMOLA MEGLIO
In psicologia sono decenni che si studia l’autostima e tanti sono stati gli psicologi che ne hanno teorizzato funzioni e processi.
Perché ha ricevuto tanta attenzione? Perché l’autostima è uno dei fattori che più di tutti è in grado di prevedere il successo. In qualunque ambito: lavorativo, sportivo, personale, è stato ampiamente dimostrato che una buona autostima è associata a una maggiore perseveranza nel riuscire in un’attività o nel raggiungere un obiettivo. Inoltre chi possiede una buona autostima riesce a gestire molto più efficacemente l’insuccesso e sperimenta un benessere maggiore rispetto a chi ha una bassa autostima.
Chi ha una bassa autostima, invece, tende a partecipare meno alle attività e ha uno scarso entusiasmo. È demotivato ed è caratterizzato da disimpegno e disinteresse, e tende a evitare anche le situazioni più banali per timore di un rifiuto da parte degli altri.
Ma cos’è in concreto l’autostima?
Secondo Battistelli, l’autostima è:
“l’insieme dei giudizi valutativi che l’individuo dà di se stesso”.
L’autostima è una caratteristica prettamente umana, non troverete mai un gatto che si vergogna del suo aspetto o un cavallo che non si sente abbastanza bravo a trottare. Questo perché per avere un’autostima è necessario possedere la capacità di auto-osservarsi, di auto-giudicarsi. Inoltre l’autostima è legata a doppio filo con una componente affettivo-valutativa, una sorta di giudice interiore che da una valutazione in termini positivi o negativi degli elementi oggetto di valutazione.
Perché alcune persone hanno maggiore autostima di altre?
Uno dei processi attraverso cui si forma l’autostima è il confronto:
- il confronto tra chi vorrei essere e chi sono: più è ampio il divario minore sarà l’autostima. L’autostima infatti scaturisce dal confronto che facciamo tra i risultati delle nostre esperienze le aspettative che abbiamo su di esse. Per usare una metafora sportiva: se mi aspetto di vincere tutte le gare ma nella realtà dei fatti porto a casa una vittoria su dieci allora la mia autostima ne uscirà irrimediabilmente danneggiata perché la differenza tra aspettative e realtà è abissale. Quindi più si è in grado di creare delle aspettative realistiche maggiore sarà l’autostima.
- il confronto tra l’idea che ho di me e quello che gli altri pensano di me: per quanto veniamo educati a non dar troppo peso alle opinioni altrui dobbiamo comunque ricordare che l’altro è lo specchio attraverso cui ci guardiamo, fin da bambini, per formare la nostra identità. Fa parte di noi e siamo abituati a tenere in considerazione l’opinione altrui. L’autostima quindi si costruisce anche a partire dall’opinione che gli altri hanno su di noi.
AUTOSTIMA: A COSA SERVE REALMENTE?
A cosa serve l’autostima l’abbiamo accennato all’inizio dell’articolo. Di per sé è una caratteristica dell’essere umano che è stata associata al benessere psicologico. Maggiore è l’autostima maggiore è il benessere. Inoltre va a braccetto con il successo.
Successo e autostima sono collegati perché la chiave per il successo è la perseveranza, la costanza, la capacità di saper superare i momenti difficili e gli ostacoli senza demordere o cedere alla demotivazione. Chi ha una buona autostima è più resiliente, riesce ad essere più costante, risponde più efficacemente alle difficoltà non lasciandosi abbattere ma perseverando. Chi ha una buona autostima ha fiducia in se stesso e nelle proprie capacità di affrontare la situazione.
Come si dice in psicologia, è una variabile facilitatrice. In sostanza rende più facile e probabile avere successo. Un po’ come l’olio per massaggi: a sciogliere la contrattura è il massaggio, ma l’olio rende tutto più facile e piacevole.
SPORT E AUTOSTIMA: PERCHE’ FARE SPORT AUMENTA L’AUTOSTIMA
Lo sport, da sempre, viene considerato un buon banco di prova per migliorare la propria autostima.
Siamo veramente sicuri che sia così? Sì, ma non sempre.
È bene ricordare che, nella vita, non esiste la pillola magica e lo sport non fa differenza. Non basta fare sport per aumentare la propria autostima. L’attività sportiva deve essere calibrata e gestita secondo dei parametri ben specifici altrimenti potrebbe causare l’effetto opposto.
Per aumentare la propria autostima ci si deve mettere alla prova, uscire dalla propria zona di comfort e sperimentarsi in qualcosa di nuovo, purché sia alla nostra portata. Una sfida troppo ambiziosa infatti, porta inevitabilmente al fallimento e di conseguenza al suicidio dell’autostima.
Una prima scelta da fare se vogliamo fare qualcosa per aumentare la nostra autostima è scegliere delle attività sfidanti, ma alla nostra portata.
Lo sport, in questo senso, è ricco di attività con cui possiamo metterci alla prova: nuovi movimenti da imparare, nuove tattiche, nuovi massimali, nuove combinazioni, nuovi avversari, etc…
Se è sufficiente trovare attività sfidanti, perché dovrei scegliere proprio lo sport per mettermi alla prova e non darmi al cabaret e lanciarmi nell’invenzione di battute divertenti? È vero, in entrambi i casi si tratta d'imparare qualcosa di nuovo e di mettersi alla prova, però c’è una caratteristica delle attività sportive che le privilegia rispetto alla scrittura di barzellette divertenti: i risultati sono chiaramente misurabili!
Lo sport, con le sue prove concrete e tangibili, permette di testarsi e verificare senza ombra di dubbio se si è stati in grado di superare una prova o acquisire una nuova abilità. Se fino a ieri riuscivi a fare massimo 5 piegamenti prima di morire e oggi ne riesci a fare 10 c’è poco da dire, sei migliorato e non c’è nessuno che potrà mai affermare il contrario.
Avere un parametro oggettivo che misuri quanto le tua barzelletta di oggi sia più divertente di quella d'ieri è molto più difficile.
Inoltre lo sport è un contesto dove l’esperienza e la perseveranza portano inevitabilmente a dei risultati concreti.
Non si scappa, se vuoi migliorare nello sport devi praticare, non esistono scorciatoie, tranne qualche sostanza dopante...ma non è questo il punto.
Questo aspetto è un toccasana per l’autostima, perché ti permette di capire che il miglioramento è qualcosa sotto il tuo controllo. Non dipende da qualche volontà divina o strana congiuntura astrale. La responsabilità è tua. Ma allo stesso tempo anche i meriti sono tutti tuoi e non di qualcun altro.
Questo meccanismo di verifica oggettiva delle proprie capacità incrementa l’autostima a dismisura.
È vero, riuscire nello sport ed essere consapevoli delle proprie capacità non significa avere autostima da vendere in qualunque campo. Si può essere un campione nello sport e al contempo avere una totale mancanza di autostima nelle relazioni o nel lavoro.
Per questo una volta sperimentati i propri miglioramenti in campo sportivo, bisogna essere in grado di trasferire i benefici ottenuti nello sport negli altri contesti di vita.
Per aiutarti a farlo prova a seguire questi consigli:
ricorda a te stesso che se ce l’hai fatta nello sport puoi farcela anche negli altri campi
ricorda a te stesso che con impegno e dedizione si ottengono i risultati
ricorda a te stesso che il fallimento fa parte del percorso, la strada non può essere lastricata solo di successi.
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